Il sole le illumina il viso e l’ombra che si nasconde fra le pieghe della pelle che le solcano il volto, inspessito dal tempo e dal vento preso come sberle nei campi l’inverno, racconta la sua storia indugiando sugli angoli della bocca.
Ha un espressione ostinata e labbra strette, poco meno di sessant’anni ma ne porta molti di più. E li sorregge come un pesante fardello che grava occhi, corpo e anima.
Anna.
Mani nelle mani, le unghia rotte, i polpastrelli anneriti, i calli sul palmo.
Anna.
Il suo nome si pronuncia in un soffio, ma la sua vita è affanno.
La guardo muta. E aspetto. Continue reading “Dovere d’amare”